- Gemma Lombardi -
Personalità dirompente della Livorno Ottocentesca, Angelica Palli può essere definita come un tassello significativo della rivoluzione femminile nell’ambito della cultura Italiana ed Europea dell’epoca. Figura importante del Risorgimento e appassionata sostenitrice dell’Indipendenza Italiana, Angelica fu prima di tutto un’intellettuale, letterata e scrittrice con una produzione impegnata a cui si dedicò per tutta la vita.
Di origini greche, Anghelikì Pallis, nacque a Livorno il 22 novembre del 1798. Fin da bambina Angelica respira nella casa natale un clima stimolante, alimentato dal via vai di intellettuali che animavano il salotto di famiglia. Dopo il matrimonio con Giampaolo Bartolommei, Angelica potrà continuare la tradizione familiare da vera protagonista dell’ancor più famoso salotto, situato nell’antica Venezia, sugli Scali del pesce. La sua dimora, in breve, accoglierà alcune delle più illuminate menti dello scenario culturale e politico italiano, come Ugo Foscolo, Giuseppe Mazzini, F. Domenico Guerrazzi, e Alessandro Manzoni che in un’ode a lei dedicata, la definì “prole eletta dal Ciel, Saffo novella”.
L’espressione massima del suo pensiero si ritrova nell’opera “Il trattato, discorsi di una donna alle giovani maritate del suo paese”, in cui l’autrice delinea la situazione contemporanea della donna e delle ingiustizie cui era oggetto, proponendo la necessità di istruzione come leva per una sua maggior autonomia.
Grazie alla sua determinazione, Angelica riuscì a concretizzare i suoi obiettivi dando vita alla prima scuola femminile superiore a Livorno “l’Istituto Magistrale”, che ancora oggi porta il suo nome.
Angelica morì il 6 Marzo del 1875. La sua tomba si trova nel cimitero greco ortodosso di via Mastacchi, mentre un busto in marmo realizzato dallo scultore Temistocle Guerrazzi è oggi conservato presso la Biblioteca Labronica.