- Laura Giuliano -
Alla fine dell’800 in Italia, il mestiere di birraio era svolto da pochissimi imprenditori vista la dominante cultura vinicola. Ancora di più lo era in regioni come il Piemonte, patria di vini pregiati. Forse questo fu il motivo che indusse il giovane Giuseppe De Giacomi a trasferirsi a Livorno e rilevare, nel 1892, la vecchia Birreria Kieffer. A quella data si trattava di un piccolo laboratorio artigiano con annesso locale per il consumo posto nel quadrilatero formato dalla Via Mentana, Via de Lardarel, Via Sproni e Via Chiellini. Da qui ha inizio la storia della fabbrica di Birra De Giacomi che ebbe un grande sviluppo fino al 1939, anno in cui l’intero complesso fu acquisito dalla Società Birra Peroni.
Per la produzione della birra si utilizzava l’acqua che si trovava in abbondanza proprio sotto lo stabilimento, canalizzandola direttamente dalla sorgente agli impianti produttivi.
Gli anni della guerra si abbatterono sugli impianti in maniera devastante danneggiando gli edifici produttivi che furono ricostruiti e ampliati riprendendo la corsa produttiva fino a raggiungere i 70.000 ettolitri nel 1963. L’emergere di stabilimenti più all’avanguardia e l’ubicazione dell’impianto nel centro città unitamente all’impossibilità di poter ampliare le unità produttive determinò il lento declino della Birreria livornese, che chiuse i battenti nel 1979, lasciando un segno forte e indelebile nella storia e nella cultura della città.